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Nella sequenza di "storie" del giornalismo veneziano del Settecento, questo anonimo Foglio assume il ruolo di intelligente registrazione dei mutamenti intervenuti nei primi anni sessanta del secolo, quando, a un modello di giornalismo "erudito" entrato irrimediabilmente in crisi, si risponde con la nascita dei periodici letterari "d'opinione" e di quelli scientifici. Le voci che più vi risuonano sono allora quelle di Gasparo Gozzi, di Francesco Griselini e soprattutto di Giuseppe Baretti, al centro, con la sua "Frusta letteraria", di una furibonda polemica, qui rievocata con autonomia di giudizio e spigliata ironia. Completa questa edizione la successiva, e altrettanto anonima, "Istoria delle gazzette".